"Questa rassegna non è solo per gli eruditi e per gli artisti. Se essi la leggeranno ne trarranno forse piacere e profitto. Ma DEDALO è fatto per un più vasto pubblico e vuol trovare lettori prima di tutto fra quelli che, soltanto curiosi dell'arte e innamorati dell'arte, ne sono allontanati dal moderno pregiudizio che essa sia dominio di pochi dotti e che per avere il diritto d'ammirare un bel quadro o una bella scultura, occorra un lungo tirocinio o magari un diploma, quasi il permesso delle Accademie e dello Stato".
Con queste parole iniziava il manifesto programmatico che la Casa Editrice Bestetti e Tumminelli di Milano sottopose a Ugo Ojetti per annunciare la nascita della rivista Dedalo. Con la copertina ideata da Guido Marussig, il primo numero vide la luce nel mese di giugno del 1920 accolto con grandi consensi dall'ambiente culturale ed artistico italiano, continuando la sua pubblicazione fino al 1933. La rivista ojettiana rappresentò da subito una qualificata esemplificazione di editoria specialistica che pur convivendo con altre importanti testate di simile tematica, fra tutte Emporium, seppe determinare uno stile e una specificità disciplinare di alto livello non solo per la scelta dei testi ma soprattutto per l'apparato illustrativo che coinvolse i più quotati fotografi italiani e stranieri.
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